Per locale medico si intende un locale destinato a scopi diagnostici, terapeutici, chirurgici, di sorveglianza o di riabilitazione, inclusi i trattamenti estetici. Questi vengono classificati in tre gruppi, in base ai tipi di apparecchi elettromedicali impiegati e all’attività medica svolta.
GRUPPO 0 – locale medico nei quali non si utilizzano apparecchi elettromedicali.
L’impianto elettrico è ordinario, non ci sono prescrizioni particolari, si rimanda quindi alla CEI 64-8
GRUPPO 1 – locali medici con utilizzo di apparecchi elettromedicali, destinati all’utilizzo esterno oppure invasivo ad eccezione della zona cardiaca.
L’impianto elettrico deve rispettare i seguenti parametri:
- – Progetto eseguito da un professionista iscritto all’albo;
- – Tensione di contatto limite UL=25V;
- – I circuiti forza motrice devono essere protetti con un interruttore differenziale con Idn ≤ 30mA, di tipo A o B;
- – Collegamento equipotenziale supplementare della zona paziente;
- – Ogni presa deve avere il polo di terra collegato al nodo equipotenziale;
- – Le prese e gli interruttori devono essere installati a più di 20cm da qualsiasi attacco per gas ad uso medicale;
- – Installazione di almeno un apparecchio di emergenza con un funzionamento di 2h;
- – È necessario collegare le masse e le masse estranee ad un nodo equipotenziale locale.
GRUPPO 2 – locali medici destinati all’utilizzo di apparecchiature elettromedicali in interventi intracardiaci o operazioni chirurgiche.
Per questo tipo di locali è fondamentale il consulto del progettista in quanto si tratta di ambienti con prescrizioni molto restrittive.

IL NODO EQUIPOTENZIALE NEL LOCALE MEDICO
- – È sempre richiesto nei locali medici del gruppo 1 e 2, compresi i locali estetici con l’utilizzo di apparecchi elettromedicali.
- – La norma richiede un nodo per ogni locale e deve essere ubicato all’interno del locale o nelle immediate vicinanze, nel caso in cui però il centro estetico sia suddiviso in box di dimensioni ridotte è possibile realizzare un nodo unico.
- – Devono essere collegate al nodo le masse e le masse estranee che si possono trovare nella zona paziente, nel caso in cui la posizione non sia fissa è necessario che tutte le masse siano collegate al nodo del locale.

- – È ammesso riunire più masse in un sub-nodo, purché non siano in serie tra loro.
